Maritozzi siciliani




Questa ricetta è stata ricopiata dal mio vecchio blog "I dolci di Chiara".

Finalmente, dopo diverso tempo, ho trovato una ricetta che mi ha riportato direttamente in Sicilia, alle brioche zuccherose che compravo da piccola in panificio. Queste brioche a forma di treccia, cosparse di zucchero, morbide e non troppo dolci, sono una delle merende tradizionali siciliane. Sono rimasta sbalordita da come un impasto così semplice, con pochi ingredienti, di facile lavorazione, possa essere così buono e soffice, con pasta filata e profumata. In casa aleggia ancora il loro profumo.
Per la ricetta ringrazio l'autrice di questo blog, da cui l'ho presa. L'ho riadattata per renderla proprio come quelle che vendono ad Agrigento. Essendo una ricetta tradizionale prevede un poco di strutto, che dona una morbidezza ineguagliabile a mio parere. Se proprio non si volesse usare si può sostituire con il burro, ma è una quantità abbastanza limitata, si può osare. Sono orgogliosa che questa ricetta sia stata selezionata dal magazine online di Lorenzo Vinci per rientrare fra le migliori 5 ricette sul web relativamente ai maritozzi! Fa sempre piacere ricevere questo tipo di riconoscimento e portare avanti le eccellenze gastronomiche tipiche della tradizione italiana.

Maritozzi siciliani

500 g di farina 0 forte o manitoba
250 ml d'acqua
80 g di zucchero
50 g di strutto (o burro, ma consiglio lo strutto)
1/2 panetto di lievito di birra fresco
12 g di sale

Mettere in planetaria la farina, il lievito sbriciolato, lo strutto a pezzi e lo zucchero (si può anche lavorare a mano). Mischiare con la foglia fino ad ottenere un composto sabbioso, poi usare il gancio e aggiungere l'acqua poco alla volta. Appena è assorbita aggiungere la dose successiva. Infine unire il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto incordato, ossia deve essere liscio, omogeneo e deve staccarsi dalle pareti della ciotola. Fare una palla e metterla a lievitare nella ciotola in cui l'abbiamo impastata coperta da pellicola. Usare il forno tiepido, così in circa 2 ore e mezza sarà raddoppiata di volume. Staccare dei pezzi di impasto, fare dei salamini e formare delle treccine poco più piccole di una mano. In Sicilia sono più lunghe, ma così le trovo più adatte come merenda. Spennellare col latte e mettere a lievitare per un'altra ora sempre coperte da pellicola.
Cuocere in forno caldo a 180 gradi per 20/25 minuti, appena sfornate vanno spennellate ancora col latte e cosparse subito di zucchero, infatti il calore lo fa attaccare meglio. Per fare questo ne ho spennellato e cosparso di zucchero una alla volta. Io non ho resistito e le ho assaggiate ancora tiepide, erano sofficissime.


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4 commenti:

  1. Ciao da me ( Palermo)le chiamavamo treccine!! E se volessi farne dei paninetti da farcire con Nutella o del cotto? L'impasto è semplice diretto e sembra di facile esecuzione me ne servirebbero circa 20 ? Cosa dici?

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    1. Ciao, per farcirli col salato puoi ridurre lo zucchero a 50g. Fai pezzature da 50g l'uno e dovrebbero venirne 20 e anche di più.

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